lunedì 25 novembre 2013

Un barbone si introduce al Giocatorino 2013 !


Non puoi ignorare le voci nella tua testa.
Neanche quelle sotto il tuo mento.
E la Barba, la senziente Barba, continuava a ripetere “Vacci, vacci, vacci…”
E così alla fine le ho obbedito.
E ci sono andato.

Sono un debole, lo so.

Ecco i giochi provati al Giocatorino 2013 (in ordine di apparizione)
I TRE PICCOLI PORCELLINI
Perfettamente ambientato e a tema con la favola, semplice nelle regole, e di immediata comprensione. 
Ogni giocatore-porcellino deve comporre le proprie casette usando le tessere: porta, finestra e tetto.
La moneta corrente sono i dadi, che riportano appunto le facce porta\finestra\tetto.
Ogni tessera casetta può essere fatta di paglia, legno, mattoni.
Ma una favola senza cattivi non è una vera favola, quindi fra le facce del dado ce ne sono alcune "lupo".
Se escono 2 facce lupo, il porcellino si trasforma in mannaro e può soffiare via una delle tessere casetta degli avversari (con un altrettanto semplice meccanismo: il lupo sceglie un giocatore, soffia sul dischetto che vedete nella foto, e a seconda del risultato distruggerà questa o quell'altra porzione). La partita termina quando si esauriscono 3 pile di tessere. Durante il conteggio dei punti si otterranno bonus per la casa più alta, quella con più fiori, quella interamente di mattoni....
Il gioco mi è piaciuto molto e credo sia perfetto per giocarci con mia figlia, quindi prossimamente lo prenderò. L'avrei preso già ieri...fosse costato < 20 euro. A mio avviso il gioco dovrebbe rientrare nella categoria €19.90. A quella cifra l'acquisto è (quasi) immediato. Invece l'ho trovato prezzato €22.90, ci ho pensato su ed ho procrastinato la mano al portafogli. 

A volte per mancare un acquisto basta un niente.
Un suggerimento ad Asterion (casa editrice che a me piace molto per stile e professionalità): rosicchiate 3 euro dalla scatola, fin troppo bella e ricca, e otterrete l'effetto provato-e-comprato.


STEAM PARK

La dimostratrice della Cranio Creaction mi ha fatto una mini introduzione sull'ambientazione e questo ha contribuito non poco a creare un buon pathos, nonostante il casino del Giocatorino e le persone che ci ronzavano intorno.
Scopo dei giocatori è costruire parchi divertimenti per robot.

Sei i turni di gioco a disposizione per costruire il parco (perchè l'idea è che i robot lavorino 6 giorni e il settimo vadano a divertirsi al luna park, che quindi deve essere pronto).
Ogni turno comincia con una serie di lanci di dadi, che devo ammettere sono la cosa che mi è piaciuta meno: i giocatori tirano e ritirano i 6 dadi per ottenere i risultati che vogliono, e il primo giocatore che mette i dadi sulla propria plancia ottiene un bonus "pulizia" quanto primo giocatore. Questa meccanica (che a me non ha fatto impazzire) ha comunque il pregio di aumentare il numero delle variabili e poi in alcuni turni quel maledetto bonus primo giocatore vi servirà come il pane.
Le facce dei dadi corrispondono alle azioni. Nel proprio turno è possibile: costruire giostre \ costruire stand \ capitalizzare visitatori \ giocare una carta azione dalla mano \ ingrandire il parco \ pulire il parco. Non mi soffermerò sulle azioni costruzione che sono piuttosto comuni a molti altri giochi, ma due parole voglio spenderle su pulizia e ingrandimento. Ogni costruzione, ogni visitatore, e quasi ogni azione, suo malgrado inquina. Quindi sin dai primi turni si cominceranno ad ammucchiare segnalini inquinamento e a quei segnalini bisogna starci maledettamente attenti e sacrificare alcune azioni per pulire lo sporco impossibile. Perchè altrimenti al momento dei conti della serva arriveranno dei malus veramente devastanti.
Altra nota che ho trovato interessante e perfettamente in linea con la filosofia ecologica del gioco (non si butta via niente, come suggerisce la plancia-maiale) è l'espansione. Giostre e stand si incastrano nella mappa con una serie di meccaniche "vicino a" o "almeno ad una casella da", quindi espandere il parco è essenziale. I dadi non utilizzati in altre azioni possono essere convertiti in espansione. Semplice e intelligente.

Il gioco mi è piaciuto molto, sia per l'ambientazione stile Tim Burton, sia per le meccaniche leggere e non troppo cervellotiche, sia per (ciliegina sulla torta) il prezzo che trovo "molto buono per tutto quello che c'è nella scatola" (35 euro).
Il gioco non rientra nei miei piani di acquisto a breve termine (ho un sacco di roba davanti) ma è senza ombra di dubbio un gran bel gioco.


MONTE BANANA
Sono sempre alla ricerca di titoli da giocare con mia figlia, quindi quando vedo giochi palesemente indirizzati ai bambini mi ci butto a pesce.
Nel caso di Monte Banana ad attirare la mia curiosità le scimmiette e il plastico monte in 3d.

Come si gioca: ogni giocatore ha una scimmietta e 5 carte che riportano un numero compreso fra 1 e 5. Al proprio turno ogni giocatore gioca una carta e fa salire o scendere la scimmietta di altrettanti passi (saltando le scimmie che trova sul suo cammino). L'unico vincolo è che non si può giocare lo stesso numero giocato da un altro giocatore. Quando tutti hanno giocato una carta, la scimmietta sullo scalino più in alto del monte guadagna l'agognata banana. Si vince con 3 banane.
Il gioco l'ho provato ma non mi è piaciuto neanche un po'. Dubito che mia figlia ci giocherebbe più di due partite, anzi con tutta probabilità troverebbe più divertente portarsi via le scimmiette, che finirebbero nel bidone dei giocattoli con i barbapapà, le sorpresine dei Kinder, e le miniature delle principesse. Il maggior difetto del gioco, qualunque sia il suo pubblico, è la non-rigiocabilità, ossia il fatto che non ti viene proprio voglia di un'altra partita.
L'unico sorriso se lo porta via il prezzo: 14 euro. Quindi se vostra figlia ha proprio tutte le bambole del mondo e non vi va di dissanguarvi spendendo 38 euro per una Monster High, Monte Banana può rappresentare un'alternativa.


FINCA
Con l'intento di iniziare ErProsciuttaro e Melonia ai german, ho scelto un antipastino leggero, una vellutata di carote che avrebbe digerito un pensionato con l'osteoporosi e la malinconia da Nilla Pizzi. Ma il german non è nelle loro corde, quindi hanno masticato per farmi contento e perchè continuavo a sorridere beato e pasciuto come un poppante dopo la tetta, finalmente sui miei adorati german, ma dopo hanno voluto assaggiare altro. E non li biasimo. 
Veniamo a me.
Abituato a german più ostili e con la ferma intenzione di fiondarmi su Tzolk'in: il Calendario Maya (cosa che non ho potuto fare al Giocatorino per una serie di ragioni), ho riempito stomaco e budella con questo german tutt'altro che spiacevole. Non una fiorentina, quindi, ma una costina di quelle ben saporite, onesta nel suo essere "solo una costina".

Il gioco vanta un buon numero di piacevolissimi token frutta&verdura in legno, e una manciata di regole facilmente assimilabili.
Le meccaniche sono intuitive: muovi il lavoratore e raccogli. Quando hai abbastanza frutta&verdura, compri una tessera. Accessori: bonus e jolly. Alla fine conti i punti.
Finca viene spesso descritto come gioco adatto per introdurre neofiti ai german, e oltre a sottoscrivere a pieno questa definizione mi permetto di integrare con un "perfetto per giocare un german a notte fonda, con un amico del circolo leninista che vede nel gioco continui riferimenti alla lotta di classe (e via di pistolotti), e si ha nello stomaco la peperonata della cena e la citrosodina non fa effetto".

E' inutile che finga: la Barba mi ha già ordinato di comprarlo e io lo comprerò.
Forte e prepotente, la Barba è


GOLDEN HORN
Se c'è qualcosa che mi interessa meno del calcio, delle macchine e delle moto, sono i velieri. Quindi prendete queste mie righe con le dovute precauzioni.
Dopo Finca, io, Melonia e ErProsciuttaro, abbiamo ascoltato i consigli dello chef e abbiamo provato Golden Horn.

Il gioco è una corsa di navi, che devono portare delle merci da un porto all'altro.
Ogni giocatore ha 3 barche con vele di colore diverso. Le regole sono fondamentalmente due: 1-le navi NON possono imbarcare merci dello stesso colore delle proprie vele (quindi quelle con 3 colori hanno più vincoli di quello con un solo colore) 2-le navi si muovono gratuitamente su una casella dello stesso colore delle proprie vele (quindi una nave con 3 vele di colori diverse sarà più veloce di una nave con 3 vele dello stesso colore). Il movimento delle navi può essere agevolato con l'uso delle carte azione, che possono anche essere utilizzate stile pirata per "rubare" merci alle navi avversarie.

Le merci trasportabili sono 6 e la partita termina quando uno dei giocatori le ha raccolte tutte e 6.
nota: io non appartengo alla categoria "Ti piacciono solo i giochi nei quali riesci a vincere" e infatti ho vinto, ma il gioco non mi è piaciuto (anzi probabilmente ho cercato di chiudere in fretta perchè non mi stava piacendo).
Sarà l'ambientazione.
Infatti ar Prosciuttaro, che vien da mare e vive Torino con mestizia, e nasconde nello scomparto segreto dell'anello all'anulare un pinolo e una foglia di basilico di Prà per i momenti di magra, Golden Horn è piaciuto.



Cotiche finali

Mentre raccoglievamo fichi e mandorle su Finca, i ragazzi al nostro fianco giocavano a Concordia, ed io sbirciavo con cupidigia quel cinghiale di token, tessere ed enigmoregole. Ad un certo punto si sono avvicinati due ragazzi, un lui e una lei, ed hanno chiesto al dimostratore del Giocatorino se potevano unirsi al gruppo che stava giocando a Concordia.
"Mhmhmhm. Ma voi di solito a cosa giocate?" ha chiesto l'uomo, visto il titolo non proprio easy.
"Noi solo gestionali spinti" ha risposto lei, entrando con quella risposta di prepotenza nelle mie fantasie eroto-german-dominatrix.


2 commenti:

  1. Ciao, ringrazio per la recensione de I Tre Piccoli Porcellini. Per quanto riguarda il prezzo, avremmo voluto tenerlo sotto i 20 euro, ma non era economicamente possibile farlo (saremmo stati sulla soglia del pareggio costi/ricavi): 22,90 è il prezzo di listino anche all'estero (over hanno il vantaggio di tirature superiori), quindi da noi sarebbe dovuto costare anche di più ma abbiamo già fatto uno sforzo a mantenere lo stesso prezzo anche in Italia. (Nessuna polemica, è solo per precisare che a volte alcune scelte non sono nemmeno "scelte"). Saluti,
    Massimo Bianchini
    Asterion Press s.r.l.

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  2. Ciao e grazie dell'intervento. Il suggerimento sul prezzo era, appunto, per creare l'effetto "provato e comprato" ossia non lasciar andar via la persona senza una copia del gioco sotto braccio. Quello che mi succede, da giocatore bulimico quale sono, è di provare un nuovo titolo, trovarlo divertente e poi starmene lì a ciondolare nel negozio fra il lo compro e il non lo compro, perchè ne ho già comprato un altro proprio quella stessa settimana, perchè il mese prossimo uscirà la nuova ristampa di quel german che aspettavo da anni, perché fra qualche giorno mi arriva quell’espansione che ho ordinato online... Così non del tutto convinto torno a casa senza gioco, “Lo prendo un altro giorno” mi dico, e più i giorni passano più il titolo perde nitidezza e ne arrivano altri davanti.
    Tutto qui. La mia era un’osservazione da “cliente”. Comprendo perfettamente la questione dei costi e che certe volte non si può rosicchiare un prezzo più di tanto.
    Come ho scritto I Tre Porcellini è un buon titolo e secondo me venderà molto (io stesso lo prenderò per giocarci con mia figlia).
    Ciao ^_^

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