domenica 29 marzo 2015

In realtà siamo sempre stati in quattro

16 Gennaio 2014
Fabio72: "Dado devo chiederti un favore. Grosso"
Dado: "Basta che non siano soldi"
Fabio72: "Non scrivere di me sul tuo blog. Non devo comparire. Nè nei resoconti delle serate nè nelle foto"
Dado: "....va bene.. ma perchè?"
Fabio72: "Cristina. Ho scoperto che... si scopa un suo collega d'ufficio"

Ieri
Arrivano leggermente in ritardo, perchè Red vuol farci provare la miglior farinata di Torino e così si fermano al forno ("Ci sarà un po' da aspettare: è un buco di negozio e c'è sempre la coda fuori"), e io non posso neanche cominciare il setup di Five Tribes perchè la scatola ce l'ha Red.
Arrivano che sono le 22.00 passate. Red porta la farinata, Vik una birra dei Mastri Birrai Umbri, una vecchia conoscenza di livello intermedio, e Fabio72 il solito bottiglione magnum di Coca Cola, che si scolerà da solo.
Tempo di prendere pepiera e cavatappi e si comincia.

FIVE TRIBES
Titolo che ha fatto molto parlar di sè in questi mesi, sia per i numerosi premi vinti che per gli sperticati pareri dei giocatori che l'hanno provato, per 2-4 giocatori, della durata di una 90ina di minuti a non acchiappar le mosche nel proprio turno, di Bruno Cathala, di prossima rimasterizzazione ITA a cura di Asterion.
Hardware di alto livello: una motherboard di tessere riconfigurabili per garantire un'ottima longevità, ram ddr4 di carte da riempire e vuotare per velocizzare i punti, hard disk block notes di grande capacità (capace di immagazzinare i risultati di centinaia di partite) e numerose periferiche in legno frutto di un disboscamento massivo che i nostri figli un domani pagheranno. La cpu è costituita da un Quad-Core di meeples: ottima potenza di calcolo (ma a carico dei giocatori).

Windows Five (Tribes) è un sistema operativo a 64 bit, che processa i servizi con la meccanica del mancala: prendi tutti i meeples da una tessera e ti sposti in qualunque direzione, verso una tessera "bersaglio", lasciando giù un meeple per ogni tessera attraversata. Accoppiati i meeples dello stesso colore nella tessera bersaglio, si esegue l'azione della tessera, e se "svuotata" se ne conquistano i punti vittoria. I meeples, inoltre, hanno attivazioni ed effetti diversi a seconda del colore.

21 Febbraio 2014
Fabio72: "Me li hai comprati?"
Dado: "Si, come mi avevi chiesto: supersottili e stimolanti per lei"
Fabio72: "Bene. Ne prendo subito un paio. Posso lasciare la scatola da te qualche giorno, finchè non trovo un posto sicuro in casa?"

Ieri
Comprato durante una delle frequenti settimane di digiuno ludico e tanti buoni propositi andati a ramengo di Redbairon, scelto nel negozio nonostante le mie tirate di giacca verso Zhanguo o Patchistory, Five Tribes si rivela subito irto di spine come una triglietta dell'adriatico.
Nonostante il colpo d'occhio della livrea e l'ottimo sapore delle carni, la paralisi d'analisi ci finisce puntualmente sotto i denti a ogni turno e ci tocca masticare cauti.
Comincio a spinare io, che di solito sono uno dei più impulsivi al tavolo, e già temo per i turni di Vik e di Fabio, che hanno approcci da lentofumo in radica Savinelli.
Red sembra puntare sui set di carte merce, Vik sui punti sull'unghia dei meeples gialli (e sulle merci come piano b), io e Fabio grazie all'acquisto di geni che scombano con gli assassini, ci contendiamo i meeple rossi e piantiamo palme come attivisti del guerrilla gardening.
Lubrificate le tessere da un po' di meeples, i turni cominciano a girare. L'asta per l'ordine di turno vede quasi sempre me e Red come primi giocatori, Vik e Fabio giocano più sparagnini (cambieranno passo negli ultimi turni).
Due ore e tre birre dopo (e 1\2 di bottiglione di Coca) Red mette fine ai giochi piazzando l'ultimo cammello.
Nel conteggio punti stravince Vik, che ha trasformato il piano b in un piano a, seguito da me e da Fabio, a un kebab di distanza, e Red inspiegabilmente ultimo, nonostante un bel set di merci.

Solo due cose rischiano di guastare questo Five Tribes: le altissime aspettative che si generano leggendone un gran bene dappertutto (noi pensavamo di trovarci anche un paio tette nella scatola) e un giocatore che in partita ne inchiodi i turni ebbro della paralisi da analisi.
Per le aspettative non so cosa consigliarvi: è il solito autogol di noi giocatori ravanatori del web, io la prima volta che ho giocato ad Agricola mi aspettavo pure la famosa fettina di culo.
Per la paralisi d'analisi vi consiglio compagni di merende un po' sportivi, che non la menino sulla mossa della vita a ogni turno, altrimenti, ve lo assicuro, non se ne esce.
Un gran bel gioco sotto tutti i punti di vista.

11 Luglio 2014
Fabio72: "Dado stasera non vengo"
Dado: "Va bene. Avverto gli altri. Le cose con Cri come vanno?"
Fabio72: "Ecco. Appunto"
Dado: "Mi spiace, Fabio. Davvero"
Fabio72: "E' il mondo che ti crolla addosso, Dado. E tu non puoi farci un cazzo"

ARK&NOAH
Io ho una memoria selettiva. Ossia mi ricordo a memoria il regolamento di Carnival Zombie ma non cos'ho mangiato oggi a pranzo.
Quindi quando Mario Sacchi mi ha chiesto "Ma Ark&Noa l'hai mai provato?" mi è tornato subito in mente un commento dei Giullari, scritto due anni fa sul forum della Tana dei Goblin: "Ark & Noah è un gioco cattivissimo, purtroppo sottovalutato".
Titolo per 2-4 giocatori, german, d'ambientazione... Arca di Noè.
Sì, esatto. I giocatori vestono le sacre vestigia della famiglia di Noè, intenta a costruire l'arca per salvare gli animali (un maschio e una femmina di ogni specie) dal diluvio universale.
La componentistica è costituita da un tabellone di gioco (l'arca) modulabile a seconda del numero di giocatori, da una plancia azioni (squisitamente german), e da una sacchettata di legno e segnalini in cartone.
Nell'obiettivo comune di costruire l'arca e imbarcare gli animali, le azioni possibili sono:
-raccogliere pece (per sigillare le paratie esterne dell'arca)
-pescare animali dai sacchetti (cercando di accoppiare maschi e femmine)
-raccogliere cibo (da imbarcare sull'arca, per gli animali)
-scambiare paratie o animali
-raccogliere paratie
-piazzare paratie e pece sull'arca (costruendo gli alloggi degli animali)
-imbarcare cibo e animali sull'arca

30 ottobre 2014
Fabio72: "Le ho detto che sono andato a prostitute"
Dado: "Non so che dirti, Fabio, non mi sembra la strada giusta"
Fabio72: "Non posso andare avanti. Ci ho provato: non ci riesco"
Dado: "Non c'era un altro modo? Non potevi tentare di..."
Fabio72: "Bisogna trovarsi, Dado. Non te lo auguro, ma bisogna trovarsi per capire"

Ieri
Adam Kadmon: "Ogni volta che Dado e i soci giocano a un titolo di Stefano Groppi, indossano le maschere. Una coincidenza? Io non credo"
Secondo giro di caffè e attacchiamo con Ark & Noah.
Forte di un set di regole aderenti all'ambientazione e tra l'altro molto intuitive (ad esempio piazzi le paratie come divisori, per creare gli alloggiamenti degli animali, in ogni alloggiamento ci deve essere una scorta di cibo sufficiente per il viaggio, e l'alloggiamento deve essere adeguatamente grande a seconda della taglia dell'animale) in un paio di turni spalmiamo pece negli interstizi con precisi colpi di pennello Cinghiale.
Red se ne va in fuga. Da subito. Incapace di digerire la medaglia di legno a Five Tribes, lo spocchioso tritamanuali gira il cappellino con visiera ed entra in modalità Over the Top. Il vichingo, in scia, una manciata di punti più indietro, cerca di tenere il passo, mentre io e Fabio mandiamo giù rospi (la coppia che avremmo dovuto imbarcare).
Sollevata la pellicina, cominciamo ad affondare le dita nella carne del gioco, e a portare i nervi allo scoperto. Come eletti di Matrix riusciamo a leggere il codice della cattiveria di Groppi, codificato nella azioni di Ark & Noa. Nessuna azione è davvero minore, o poco efficace o anche soltanto gentile. Ogni cubetto di pece potrà essere usato contro di lei.
L'istinto di sopravvivenza prende il sopravvento. Seppelliti vecchi dissapori a proposito della promessa di scambiare Cave Troll con Snowdonia, io e Vik lavoriamo fianco a fianco e imbarchiamo una molto remunerativa coppia di rinoceronti neri, rosicchiando punti a Red Lo Spocchioso.
Fabio prova a ironizzare sul fatto che non è in partita, che non ci sta con la testa, che a lui sono toccate le formiche e le termiti da imbarcare. Ma non c'è pietà.
Si va avanti. A dispetto delle tessere animali pastello, dell'ambientazione biblica e di immancabili momenti cooperativi assolutamente ipocriti (siamo sulla stessa barca, amico), Ark & Noah è un gioco da gamer, tanto semplice quanto spietato.
Nonostante la volata prematura del Red, il finale strettissimo è tutto fra me e il vichingo, che mi ruba la maggioranza di paratie esterne e l'intera partita all'ultima mossa possibile.
Cala il sipario su un bavaffangulovik.
Un gioco che non te lo aspetti.
Sinceramente non credo l'avrei mai preso in mano se non me l'avessero consigliato i Giullari e se non mi fossi fidato del nome "Groppi" sulla scatola (anche a Sacchi va parte del merito)
Un german solido, inaspettatamente bastardo, con minima componente di alea legata alla pesca degli animali, ben calibrato e con un set di regole molto ben congegnato, che a mio avviso paga solo il dazio di un'ambientazione poco accattivante (benchè ben realizzata).
Il mio consiglio: mettete da parte l'ambientazione, fregatevene, siate giocatori tedeschi (stay german stay gamers) che se ne fottono delle ambientazioni pretesto appiccicate sopra: ignorate l'ambientazione biblica e provate il gioco (magari con "soci" con due dita di cattiveria nelle budella).
Non ne rimarrete delusi.

Come al solito: grazie della serata, raga ^_^

EPILOGO
Cara Cristina, contrariamente a quanto hai fatto tu, Fabio non ti ha mai tradito.
Non entro nel merito della questione "perchè l'hai fatto?", ti dico solo quello che ha fatto, anzi che non ha fatto il tuo Fabio.

Non ha mai avuto un'altra donna, e nonostante quello che ti ha raccontato: non è mai andato a prostitute. Le sere che usciva, è sempre venuto da me, a giocare, a svagarsi un po'.
Le carte di profilattico strappate che hai trovato nella macchina, fra un sedile e l'altro, erano solo una messinscena, presumo un modo per farti star male quanto tu hai fatto star male lui, più verosimilmente un modo per farsi lasciare. Perchè nonostante tutto, lui non ne aveva il coraggio.

Non aveva più la forza di guardarti in faccia per quello che hai fatto, ma non riusciva a lasciarti.
I soldi che ti ha detto di aver speso, fra cene fuori con quella ragazza inventata e le prostitute inesistenti, li ha spesi per comprare qualche board games, che ha lasciato qui da me.
Poca roba, comunque.
Fabio mi aveva chiesto di non scrivere niente sul blog, nel caso ci fossi capitata per sbaglio.
Adesso che l'hai lasciato mi ha detto che potevo riportare la cosa.

E raccontare cosa faceva quelle sere.
Ciao.

23 commenti:

  1. Dado credo che sia la prima volta che non capisco se sei serio.
    Non so cosa dire.

    Matteo

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  2. Bell'articolo, come sempre.
    Solidarietà a Fabio. Spero però non si sia fatto fregare dall'orgoglio ferito.

    Micenea



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  3. A costo di vincere il premio per il commento più insensibile della storia...quale sarebbe la miglior farinata di Torino? :)

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  4. In realtà siamo sempre stati in tre.

    Qualche settimana fa, chiacchierando a proposito di film culto, mi è venuto in mente che mi sarebbe piaciuto creare un post sullo stile de I Soliti Sospetti, con Kevin Spacey che racconta tutta una serie di frottole al poliziotto mentre la verità è proprio sotto i suoi occhi. Partendo dalla frase “La più grande beffa del diavolo, è aver convinto tutti che lui non esiste”, ho pensato che potevo provare a creare dal nulla un quarto giocatore, al tavolo con me, Red e Vik, e cercar di convincere tutti della sua esistenza.
    Ci voleva una scusa valida, perché non fosse mai comparso nei molti resoconti delle mie serate sul blog, e poi ci voleva un’altra scusa per la sua apparizione all’improvviso.
    Volevo, come ne I Soliti Sospetti, che però la verità fosse proprio sotto gli occhi del lettore, e che la chiave dell’inganno fossero proprio i board games.
    Nel post, racconto della partita in quattro giocatori a Five Tribes e Ark & Noah… ma nelle foto, il setup dei giochi non corrisponde.
    I segnalini per l’asta che determina il primo giocatore a Five Trive sono soltanto tre.
    E la plancia di Ark & Noah ha soltanto tre moduli (quindi tre giocatori) e tre meeples nella plancia azione.

    Non mi aspettavo di convincere tutti, solo di riuscire a ingannare qualcuno, e instillare almeno il dubbio negli altri.
    Mi scuso per la piccola bugia: Fabio e Cristina continuano ad amarsi e a stare insieme, nella mia testa.

    Per onor di cronaca, il primo ad aver risolto l’inganno è stato Mario Sacchi, che vuoi per deformazione professionale, mi ha scritto via pm: “Uh Ark & Noah però è setuppato per tre”

    Con simpatia ^_^

    Andrea

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  5. Ci siamo cascati. http://media.giphy.com/media/D6WuLOKOpR2fK/giphy.gif

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  6. Per quanto il dubbio l'ho avuto perchè pensavo "da quando il Dado mette sulla pubblica piazza robe di questo tipo?" .... devo ammettere che ho sucato malamente e ci son cascato.

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  7. oh ci sono cascato pure io....
    @ Andrea Gioia: UNA tra le farinate più buone di Torino, il posto si trova in Via Borgaro 66...... mi raccomando, appena sfornata e col pepe.... anche la loro pizza al padellino è robba buona....

    redbairon

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    1. Grande Redbairon: è proprio il posto che pensavo io quando si parlava di farinata DOC..... ho vissuto la mia infanzia e non so neanche quante ne ho mangiate.... compreso le ottime pizze al Tegamino.....consigliatissimo!!!!!

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  8. Epico!
    Ma alla Play ci sei Sabato o Domenica... mi piacerebbe stringerti la mano!

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    1. Ciao Bernapapoz. Mi trovi sabato. Sono quello con la barba.
      Fermami senza timidezze nè remore.
      ^_^

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    2. Perfetto: anch'io sono in fiera solo Sabato. Ci becchiamo di sicuro.

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  9. Bravo dado. E che Five Tribes sia bello non l'hai almeno letto da me: a me ha fatto ohibò.

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    1. già ti vedo....che con l'inquadratura su caviglia da zoppo cominci a camminare regolarmente, quando il poliziotto che ti ha rilasciato (noi) guarda foto, pezzi di giornale e ricompone i pezzi del puzzle...e d'un tratto...capisce! cade la tazza di caffè a rallentatore........

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    2. A parte la paralisi d'analisi, direi inevitabile col mancala selvaggio, grossi difetti non ne ho trovati.
      La componentistica poi mi sembra di alto livello.
      Cosa non ti ha convinto?

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  10. .....ho paura di incontrarti alla Play!!!!!

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  11. AHAHAHA! mitico Dado.
    mi stupisci sempre di più

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  12. evviva! finalmente giustizia è fatta per Ark And Noah!!! io lo difendo da secoli ma trovare qualcuno che voglia giocarci è una fatica, poi quando lo provano lo apprezzano parecchio!

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