martedì 14 luglio 2015

Anguria a fette dolce buonissima

Solo semafori rossi, stasera, e neanche uno straccio di acrobata sul monociclo.
Dall'altra parte dell'incrocio il chiosco dell'anguraio. L'uomo nascosto fra le cassette, sventola un piatto di plastica per farsi aria, mentre sua moglie rovescia un secchio d'acqua nella griglia di un tombino.
Il cartello scritto a pennarello sulle cassette promette "Anguria a fette dolce buonissima".
Scatta il verde.

Parcheggio davanti alla scuola, nuova sede dell'Associazione dallo scorso novembre. Prima ci ritrovavamo nei locali di un circolo Arci, tutti i lunedì sera. A me piaceva. C'era anche un calciobalilla senza gettoniera. Ma secondo Paolo avevamo bisogno di più spazio, per organizzare eventi, serate aperte ai non giocatori, gare di cosplayers, feste di halloween.
Supero il cancello. Seduti sulla rampa dei disabili Andrea e Gianluca. Fumano. E parlano di Sine Requie. Non li sento ma li immagino. Loro parlano SOLO di Sine Requie.
Entro.

"Ste! Stavamo per far partire un Resistance, che dici, ti unisci?". Alberto. 50 chili e suda come uno di 120. Però ha fatto due volte le selezioni per i campionati italiani di Carcassonne e secondo Paolo queste cose portano lustro all'Associazione.
"No, magari passo dopo a vedervi, devo ritirare Le Case dalla Follia da un tizio" mento
"Ah. A quanto te l'ha messo?"
"20. Però un investigatore rotto e incollato col superattack"
"Beh, buono".
Va a raggiungere gli altri al tavolo.

"Ciao Ste!"
Annalisa. Ricamato sulla tshirt dell'Associazione: Liza. Mi viene incontro. Sta per cominciare un giro di Lupus in tabula con dei ragazzi di Moncalieri che hanno scoperto l'Associazione su facebook, mi chiede se voglio unirmi. Indossa i soliti anfibi Dr Martens e una canottiera nera che lascia intravedere il tatuaggio sulla spalla. Per un paio di mesi abbiamo scopato io e Liza. Soprattutto in macchina, nel parcheggio della Facit, con gli mp3 degli Slipknot. Una volta a casa sua abbiamo scopato sul divano e dieci minuti dopo stavamo seduti nella sua cucina a giocare a Puerto Rico, variante per due giocatori. Lei era lì, coperta solo con una canotta nera, spalle imperlate di sudore, ancora il mio odore addosso, a sviluppare le piantagioni di indaco.
Ci siamo lasciati bene.
"No, devo beccarmi con uno per un gioco"
"Se ci ripensi siamo di là" mi sorride. Mi colpisce la spalla con un pugno debole. Si allontana.

"Stefano! Che si dice?"
Ed eccolo. Finalmente. Paolo.
Seduto a un tavolo con i suoi lacchè, con una dozzina di tessere e un tabellone A3 con gli accoppiamenti per la svizzera.
"Stasera c'è il torneo di Dominion" mi informa tamburellando col pennarello, poi leggendomi nel pensiero "Ah, già che non ti interessa".
Anni fa in Associazione si organizzavano tornei di tutti i tipi, anche roba impegnativa, polpettoni a esagoni duri come World in Flames. Ora si fanno solo tornei di Dominion e Ticket to Ride, perchè così giocano tutti.
"Ci penserò" mento "Sono passato a prendere in prestito un gioco da portarmi a casa. Sempre che sia libero"
"Che ti prendi di bello?"
"Glass Road"
Sorride, con quella fessura glabra che si ritrova sotto il naso.
"Non hai digerito la batosta, eh?"
"Non sono uno che lascia correre"
"Stasera devo seguire il torneo, ma la prossima settimana possiamo giocare di nuovo. La grande rivincita"
"Ci contavo proprio" gli rispondo.

Torno alla macchina. Infilo Glass Road nel bagagliaio. Sollevo il coperchio della scatola. Apro tutte le ziplock e cerco la tessera Gilda dei muratori. La trovo. Me la infilo in tasca.
Chiudo scatola e bagagliaio.
Riparto.
Glass Road è un gioco di Uwe Rosenberg, per 2-4 giocatori, della durata di una 60ina di minuti a giocarci per vincere. E' un gestionale risorse con rotella stile Ora et Labora, con risorse: vetro, legno, acqua, sabbia, mattoni, argilla, cibo, carbone, e un motore di 15 carte Specialisti per raccogliere risorse, lavorarle e costruirci edifici. Ogni giocatore sviluppa gli edifici sulla propria plancia incastrandoli con le tessere paesaggio, e ne ricava punti a seconda delle intersezioni e di piccole combo.
Passato leggermente più sordina rispetto agli altri titoli del vate della pastorizia, è un titolo estremamente compresso, fatto di pochi turni condensati, molto stretto nella sua particolare interazione fra i giocatori.
Le carte Specialisti prevedono una doppia azione a patto di essere gli unici a giocarle nel turno. Se entrambi i giocatori ingaggiano lo stesso specialista, possono effettuare una sola delle due azioni. Grazie a questo meccanismo di intuizione dello sviluppo della plancia avversaria, e la possibilità di giocare contro, Glass Road funziona molto bene in due giocatori, mentre perde di controllo man mano che si sale in 3 e in 4.
Un titolo che premia la flessiblità e punisce la monostrategia.

Arrivo sotto casa sua che sono le 23.00. Lei è già davanti al portone. Jeans. Camicia bianca. Scarpe da tennis bianche.
Sale in macchina.
"Ciao"
"Ciao"
 Riparto.

Parco Europa. Collina. Frazione Cavoretto.
Torino scorre sotto. Un miliardo di puntini luminosi nervosi come zanzare.
Rimaniamo in macchina. Coperti dalle fronde degli alberi.
"L'hai visto?" mi chiede Barbara.
Si è truccata. Appena. Ma si è truccata.
"Sì. Sono passato. Ci siamo parlati due minuti. C'è il torneo di Ticket to Ride, stasera"
"Lo so"
"Ne avrà fino alle due"
Non risponde. Le passo la mano fra i capelli, lunghi, castani chiari. Si volta a guardarmi un secondo. Poi torna su Torino.
"Questo fine settimana c'è Cultura In Strada. Parteciperemo come Associazione. Mettemo il gazebo in Piazza Castello, e qualche  tavolo per far giocare i bambini"
Parla. Per riempire il silenzio.
Le accarezzo il braccio. Appoggia la mano sulla mia, come a fermarla. E finalmente mi guarda.
Non è bella neanche la metà di Liza. Anche il suo corpo non regge il confronto. Spalle cadenti, seno piccolo, fianchi che scendono dritti. Il tipo di donna insignificante che guardi solo se non c'è di meglio intorno.
"Non ha nessun senso" mormora.
"In certe cose non puoi cercare un senso. Devi solo scegliere. Di viverle"
"Pensi sempre che accada agli altri. Che a te non succederà mai"
La bacio. Non si sottrae. La settimana scorsa abbiamo scopato per la prima volta. A casa sua. Nel letto suo e di Paolo. Non ha fatto tutte queste storie. Probabilmente sta mettendo a fuoco. O i sensi di colpa le stanno scavando gallerie nel cuore. E' una donna in ombra. Una che si è accontentata. Che sta sfiorendo.
Le infilo una mano sotto la camicetta. Mi lascia fare.
La guardo negli occhi. Eccoli lì. I sensi di colpa.
"C'è una parte di me che non..."
La bacio ancora, le graffio il collo, con dolcezza.
Le prendo la mano e me la porto sulla patta. Per un po' rimane immobile. Poi mi tira giù la cerniera.
"Vai giù" le sussurro. Obbedisce.
Accompagno il movimento della sua testa con la mano.
Ondeggia.
Tiro fuori la tessera della Gilda dei Muratori. Gliela premo sulla testa, fra i capelli. Non se ne accorge.
Due Legni. 1 Vetro. 4 Argilla. 1 Mattone.
3 punti a mattone.

"Stai con me" le dico premendole la tessera sulla testa.

La riaccompagno a casa. Sembra più tranquilla che all'andata. Prima di scendere mi bacia sulle labbra. Aspetto che entri nel portone.
Riparto.
Dieci minuti dopo mi scrive un sms "Buonanotte"
Lo cancello al volo.

Torno all'Associazione. Saluto alcuni ragazzi seduti sui muretti all'esterno. Ancora Andrea e Gianluca, ancora su Sine Requie.
Entro nell'edificio.
Alberto che passa la scopa e trascina un grosso sacco dell'immondizia. Simone che rimette a posto i tavoli. Liza che fa l'inventario dei trenini e delle carte nelle scatole di Ticket to Ride.
E Paolo.
"Ciao"
Mi guarda, troppo stanco per farsi delle domande.
"Ha vinto Max" mi annuncia, "Finale combattutissima con Albo"
"Ho riportato indietro Glass Road. Lo riconsegno"
"Di già? Non vuoi tenerlo qualche altro giorno?"
"No, credo di essere a posto"
"Hai giocato a casa di amici?"

"Un collega"
"Vieni domenica in Piazza Castello? C'è Cultura in Strada. Ci saremo noi, quelli del GiocaMiGoga, quelli di Giokkiamo, ... Abbiamo i tavoli"
"Ci provo. Tu starai lì tutto il giorno?"
Allarga le braccia.
"A diffondere il Verbo"
Un martire.
Penso alla tessera Gilda dei Muratori fra i capelli chiari di Barbara.
"Non vedo l'ora di rigiocare a Glass Road" gli sorrido.


Notte. Si ritorna. Fra semafori lampeggianti e camion della manutenzione stradale.
All'incrocio riconosco il chiosco dell'anguraio. Accosto. Lascio le quattro frecce. Scendo.
"A quanto l'anguria?"
"Intera o una fetta?"

"Una fetta"
"Due euro la fetta piccola, tre la grande"
"Una fetta da tre, allora"
Mi seggo ad un tavolino con vista incrocio. La signora mi porta la fetta su un piatto di plastica bianco insieme a una bottiglia di limoncello.
"Ci vuole un po' di limoncello, sopra?"
"No, va bene così"
Si allontana.
Addento l'anguria.
E' dolcissima...

13 commenti:

  1. Strane sensazioni... un post atipico :)

    RispondiElimina
  2. A noi glass road non ha fatto questo effetto però...
    ;)

    RispondiElimina
  3. A parte Glass Road che è un gioco stupendo, ma il senso di questo post quale è?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Tendo sempre a raccontare i giocatori, più che i giochi. E i giocatori sono uomini.
      I giochi vengono spesso rappresentati come oggetti distanti. Asettici nelle autopsie-recensioni nelle quali vengono dissezionali. Immacolati, senza ditate o segni del giocatore.
      Ma i giochi fanno parte delle nostre vite. Sono pieni di ditate.
      Cerco sempre di raccontarli con tutto il contorno, descriverli attraverso quello che succede ai giocatori, satelliti dei giocatori.

      Nella rappresentazione di un gruppo, di un’associazione, un’associazione come sono veramente le associazioni, con alti e bassi, piccoli rancori e dissapori di chi le frequenta, tensioni e attriti perfettamente comprensibili, reazioni fisiologiche, umane.

      Elimina
  4. Dado I tuoi articoli sono sempre fenomenali, mai sottovalutare la gilda dei muratori!

    RispondiElimina
  5. .....e allora mi viene da pensare:
    *-* o la vena romanziera sta prendendo il sopravvento su quella del blogger di giochi ludici;
    *-* oppure l'effetto mediatico di "50 sfumature di grigio" ha contagiato il buon DADO!
    Scherzi a parte, ritorno a ribadire il concetto che quando ti deciderai di scrivere un libro che parla di giochi alla tua "maniera", avrai un grosso seguito, MAN!!!!

    RispondiElimina
  6. .... bello glass road, difficilotto all'inizio, soprattutto la scelta dei personaggi...
    mmm chiaramente nel caso nelle prossime partite fossi in vantaggio di punti ricordami di perdere e di eliminare la tessera "gilda dei muratori".... per fortuna non organizzo tornei e non faccio parte di nessuna associazione.....
    troppo caldo a torino..... ho voglia di anguria...ghiacciata

    redbairon

    RispondiElimina
  7. Basta con sta scusa dei giochetti da tavolo Dado... mettiti a scrivere un libro, dei racconti, quello che ti pare.. mi vai venire la pelle d'orca!

    "Mi seggo"... la mia prof di latino verrebbe a farsi una rivincita con te e la tessera del muratore.... Vinceresti a mutande basse!! ahahaha

    Sei un poeta.

    RispondiElimina
  8. pezzo bruttino forte
    Non tutte le ciambelle riescono col buco... alla prossima

    RispondiElimina
  9. in sostanza... siamo tutti cornuti.
    O peggio: non vincete contro il Dado che poi vi tromba la moglie. asd

    RispondiElimina